Domande Frequenti

Spesso i pazienti fanno domande su come potersi prendere cura della propria igiene orale, o ancora desiderano apprfondire il tipo di trattamento / intervento che andranno ad affrontare. Qua di seguito abbiamo raccolto una panoramica delle domande più frequenti che il paziente è portato a fare al proprio medico dentista curante.
Domande Generiche
1Come Lavare bene i denti?
Per pulirsi bene i denti è indispensabile l’uso dello spazzolino, meglio se elettrico. Dentifricio e colluttori sono degli ottimi ausili, anche se non indispensabili. Lo spazzolamento deve essere sistematico e riguardare tutte le superfici dentali. Per poter far cio’ il tempo necessario è almeno 4-5 minuti. I denti vanno puliti anche negli spazi interdentali e l’unico mezzo per farlo è usare il filo interdentale: nessuno spazzolino, neanche quelli elettrici è in grado di pulire li’!
Consulta il nostro blog per informazioni più approfondite.
2Quante volte al giorno vanno lavati i denti?
Carie e parodontiti sono causate dalla placca batterica che si accumula sui denti. La rimozione della placca è quindi il primo fattore nella prevenzione di queste patologie. L’ADA(l’associazione dei dentisti americani) consiglia di lavarsi i denti almeno 2 volte al giorno.
Questa indicazione utile deve essere completata da alcune considerazioni: è indispensabile una buona tecnica di spazzolamento (vedi il nostro blog) che altrimenti non è efficace indipendentemente da quante volte lo pratichiamo; bisogna controllare le nostre abitudini dietetiche.
Infatti lo sviluppo della carie inizia quando il pH orale scende sotto a 5,5. Se siamo abituati a fare numerosi spuntini a base di zuccheri, il continuo apporto di carboidrati consentirà ai batteri della placca di produrre costantemente le sostanze acide cariogene. Se siamo abituati a mangiare zuccheri che si attaccano ai denti (caramelle per esempio), il pH scenderà maggiormente.
La malattia parodontale è meno influenzata dalla dieta rispetto alla carie.
3Perchè i denti si rovinano?
L’usura dentale dipende da diversi fattori. Innanzitutto esiste un’usura legata all’invecchiamento. Il protratto utilizzo dei denti porta ad un loro progressivo consumo: lo smalto superficiale si assottiglia e compaiono zone di dentina precedentemente protetta dallo smalto stesso. I denti non si consumano solo sulla parte masticante per il contatto con l’arcata antagonista, ma anche sfregandosi fra di loro nella stessa arcata a livello dei punti di contatto. Questi punti divengono vere e proprie aree di contatto con un conseguente maggior ristagno di cibo.
Questa usura “fisiologica” può accentuarsi quando, a causa di un disallineamento dentale, i contatti fra i denti avvengono in zone anomale ed in maniera eccessiva. La dentatura, infatti, è stata concepita per avere un’ occlusione “mutuamente protetta”: vale a dire che serrando i denti, vengono a contatto esclusivamente i molari(denti posteriori), mentre gli incisivi sfiorano. Nei movimenti di lateralità della mandibola invece toccano solo i canini, in avanzamento mandibolare, solo gli incisivi(denti anteriori). Quando i denti sono disallineati, si toccano in modo anomalo e poiché vengono a contatto zone dentali non predisposte ad assorbire gli sforzi, si causano danni maggiori dell’usura fisiologica.
Nei pazienti bruxisti il digrignamento od il serramento dentale diviene francamente patologico. Come conseguenza l’ usura dentale è accentuata con ampia distruzione dei denti stessi. L’origine del bruxismo è ancora adesso sconosciuta, ma si suppone che sia legata ad un’anomalia neurologica. Data l’ampiezza e la precocità delle usure dentali da bruxismo occorre intervenire. Si utilizzano i bite (apparecchi in resina rimovibili), che interponendosi fra le arcate dentarie, evitano i danni maggiori.
Un’altra forma di usura dentale sono le erosioni cervicali. Si tratta di aree localizzate prevalentemente al colletto dei denti(la zona al confine con la gengiva) che appaiono “intaccate” da una perdita di sostanza a volte estesa a volte stretta e profonda. L’origine delle erosioni cervicali non è ben nota, si suppone che sia connessa o a contatti dentali anomali, o al traumatismo da spazzolamento.
Esiste anche un’usura chimica dei denti:pazienti con diete particolari (per esempio i mangiatori di agrumi) entrano in contatto con quantitativi di acidi insoliti che demineralizzano i tessuti dentali accelerandone il consumo. Un caso particolare è costituito dai pazienti affetti da vomito ricorrente (pazienti bulimici), in cui l’acidità dei succhi gastrici compromette la struttura dello smalto dentario.
4Come si usa il filo interdentale?
Il filo interdentale è l’unico mezzo in grado di rimuovere la placca batterica dagli spazi interdentali.
Viene inserito delicatamente fra un dente e l’altro in modo da potersi adattare alla superficie interdentale dei denti contigui; una volta giunto a contatto con la superficie del dente, viene premuto su questa e rimosso verso l’alto in modo da trascinar via la placca batterica.Va utilizzato prima dello spazzolino in modo che quest’ultimo poi possa finire di rimuovere completamente la placca batterica che il filo ha snidato dagli “anfratti “interdentali
5E' possibile schiarire i denti?
Si è possibile effettuare delle sedute di sbiancamento in studio, oppure far realizzare in laboratorio delle mascherine individuali, per poter applicare la sostanza sbiancante a domicilio. Entrambe le metodiche utilizzano delle sostanze(perossido di idrogeno o perossido di carbamide) che hanno la capacità di penetrare in profondità nel dente, superando lo strato superficiale di smalto e agendo sullo strato sottostante di dentina.
E' questa infatti la maggior responsabile del colore del dente, essendo lo smalto quasi trasparente.
6Eliminare le macchie dai denti è possibile?
Bisogna distinguere tra macchie superficiali e macchie profonde. Le prime,di solito legate al fumo di sigaretta, o all'abuso di alimenti ricchi di pigmenti (come il caffè, il the, il vino rosso o certe verdure ricche di ferro) possono essere rimosse durante una normale seduta di igiene orale per la rimozione del tartaro.
Quelle degli strati più profondi invece, dovute all'assunzione di sostanze pigmentanti durante lo sviluppo del dente che vengono in esso incorporate ( ad esempio certi antibiotici come le tetracicline)o dovute ad un difetto congenito/evolutivo dello smalto (amelogenesi imperfecta o ipoplasia congenita dello smalto)richiedono un trattamento più complesso, ma possono comunque essere eliminate.Si possono usare gli sbiancanti per eliminare o attenuare le macchie scure.
Le macchie chiare possono essere attenuate, mediante l'applicazione di una speciale mousse a base di caseina che favorisce la remineralizzazione dello smalto Nei casi più complessi si dovranno effettuare delle otturazioni estetiche dopo aver rimosso il difetto con il trapano, oppure coprire le macchie applicando delle faccette estetiche eseguite in laboratorio, realizzate in composito o in ceramica.
Odontoiatria Pediatrica
1A quale età un bambino deve effettuare la prima visita?
Tre anni può sembrare troppo presto per una visita odontoiatrica, ma non è così.
A questa età ci sono solo denti da latte, ma la loro cura e conservazione è fondamentale per uno sviluppo armonioso e sano della dentatura permanente. E se non ci sono dentini cariati è ancora meglio, perchè così il primo approccio col dentista non sarà assolutamente traumatizzante.I benefici di un rapporto sereno con il dentista in età pediatrica, dureranno per tutta la vita ed impediranno l’istaurarsi della sindrome odontofobica.
E’ con pazienza e con un approccio graduale che prepariamo l’instaurazione di un buon futuro rapporto Inoltre questa è l’età in cui si possono individuare e correggere delle abitudini viziate (succhiamento del dito, ciuccio, onicofagia, abitudini alimentari scorrette).
Queste potrebbero compromettere la salute dei denti, o addirittura provocare o aggravare delle mal occlusioni, causa a loro volta di alterazioni della postura.
2Serve un "dentista pediatra"?
E’ importante affidarsi alle cure di un “dentista pediatra”, perche saprà come trattare i piccoli pazienti, sia dal punto di vista relazionale, sia dal punto di vista professionale.
I denti decidui, così come i denti permanenti appena spuntati, hanno infatti delle peculiarità anatomiche che richiedono delle cure specifiche, che i pedodontisti conoscono.
Trattamento INVISALIGN
1Cos'e' INVISALIGN?
E' una terapia ortodontica ormai consolidata che permette di riallineare i denti utilizzando una serie di mascherine in polimero trasparenti e rimovibili.
Risultano essere resistenti e praticamente impercettibili una volta indossate. Ogni mascherina sposta gradualmente i denti che devono essere riallineati nell'arco di 2 settimane circa, dopodichè verrà sostituita la mascherina successiva, fino a quando i denti non raggiungono la posizione desiderata
2Qual'e' il vantaggio di INVISALIGN?
La metodologia Invisalign può naturalmente essere applicata con intenti diversi e per correggere varie problematiche in età adulta oppure durante la crescita.
In entrambi i casi, il principale vantaggio del trattamento con Invisalign risiede nella capacità delle mascherine di adattarsi perfettamente alla bocca del paziente senza causare disagi funzionali o estetici.
Ciò è importante sia per i ragazzi in fase di crescita, particolarmente sensibili alle tematiche dell'apparire e alle relazioni sociali, sia per gli adulti, che possono continuare a condurre una normale vita professionale e relazionale, beneficiando dei vantaggi apportati dalla correzione ortodontica.
3Perchè INVISALIGN ha così tanto successo?
Se i vostri ragazzi rifiutano di indossare il tradizionale apparecchio ortodontico per ragioni estetiche, o se siete voi adulti i primi ad avere bisogno di intervenire per riallineare i vostri denti ma siete frenati dai fastidi degli apparecchi ortodontici tradizionali, Invisalign è la soluzione ideale: oltre ad essere trasparenti e leggere, le mascherine sono anche rimovibili, perciò possono essere tolte per mangiare, bere e per la pulizia dei denti.
Inoltre, Invisalign non provoca problemi di pronuncia o limitazioni alle normali attività quotidiane o sportive.
Implantologia
1Di cosa si parla quando si parla di implantologia?
L'implantologia è la disciplina finalizzata alla sostituzione degli elementi dentali mancanti con altrettante radici artificiali che fungeranno da supporto per delle corone protesiche singole, o per dei ponti fissi, oppure potranno offrire ancoraggio per dare stabilità a delle protesi mobili totali ( dentiere ) o parziali
2Ci sono controindicazioni agli impianti?
Più che di controindicazioni, si può talvolta parlare di limitazioni.Le più importanti sono rappresentate dalle condizioni di salute generale del paziente. Per quanto riguarda la mancanza di un'adeguata quantità di osso, si tratta di una limitazione relativa, in quanto superabile mediante l'utilizzo di tecniche chirurgiche rigenerative.
3Come vengono inseriti gli impianti?
TECNICHE DI INSERIMENTO IMPLANTARE: A seconda dei casi gli impianti possono essere inseriti a cielo aperto , cioè effettuando un lembo gengivale oppure senza tagliare la gengiva mediante il cosiddetto inserimento transmucoso. Si possono effettuare inserzioni postestrattive (IMPLANTOLOGIA POSTESTRATTIVA)cioè immediatamente dopo aver estratto il dente, nella stessa seduta. E’ possibile inoltre effettuare l’inserzione implantare computer guidata ( IMPLANTOLOGIA COMPUTER GUIDATA), mediante l’utilizzo di un apposito software che traduce le informazioni in una mascherina chirurgica (la dima chirurgica) che guida il posizionamento dell'impianto dentale, tramite inserzione trans mucosa, nella posizione desiderata.
4L'impianto funziona anche se c'e' poco osso?
Nei casi implantari complessi dove vi è carenza di osso (atrofia ossea) che non consenta la normale inserzione implantare vengono utilizzate tecniche come il GRANDE RIALZO del seno mascellare, il MINI RIALZO DEL SENO MASCELLARE, innesti di osso con prelievo intraorale o, tecniche di RIGENERAZIONE OSSEA guidata(GBR) con MEMBRANE e o griglie, o split crest,( nei casi in cui sia necessario incrementare lo spessore dell’osso anziché l’altezza).
5In quali casi invece serve la chirurgia?
La chirurgia orale, o chirurgia odontostomatologica, si occupa della estrazione di denti, radici o residui radicolari (ivi incluse le estrazioni o rimozioni di denti inclusi o semi-inclusi nell'osso, di asportazioni di apici dentali non trattabili nell’ambito della endodonzia (apicectomie), di enucleazioni e asportazioni di cisti, epulidi, lipomi e piccole neoformazioni del cavo orale.
In altri termini, la chirurgia orale si occupa di una serie di interventi chirurgici finalizzati alla risoluzione di problematiche di ordine biologico e anatomico non altrimenti risolvibili.
Conservativa ed Endodonzia
1Quando si parla di odontoiatria conservativa?
In tutti quei casi in cui è possibile conservare l'elemento dentario danneggiato dalla carie o da un trauma, sottoponendolo a otturazioni e ricostruzioni o a cure endodontiche (devitalizzazioni).
2Quando si parla invece di endodonzia?
L'endodonzia, consiste nella asportazione della polpa dentale (detta nervo) contenuta all'interno del dente. I canali dentari che la contenevano, dopo essere stati accuratamente puliti e decontaminatii,devono essere perfettamente sigillati.
3E' possibile prevenire l'insorgere della carie?
Sottoponetevi a visite dentistiche preventive periodiche e a regolari sedute di igiene orale, entrambe con una cadenza almeno annuale: in questo modo potrete prevenire l’insorgere della carie o di problemi dentali più gravi, che potrebbero costringervi ad affrontare interventi più complessi e costosi.
4L'anestesia fa male?
L’anestesia del dentista è una metodologia che permette di non avvertire alcun dolore durante i necessari interventi da parte dello specialista; ne esistono di diverse tipologie a seconda della situazione clinica da dover affrontare.
E’ un processo doloroso? No, l’anestesia non è mai un processo doloroso. Viene somministrata tramite iniezione locale, il che potrebbe provocare un leggero pizzicore al momento dell’inserimento dell’ago nella mucosa, che tuttavia con alcuni accorgimenti può essere ovviato.L’anestesia è dannosa per la salute? Le reazioni allergiche ai componenti del composto anestetico sono piuttosto rare, ma affidarsi a un medico dentista professionale garantirà anche la sicurezza del paziente nell’affrontare eventuali complicanze attraverso l’uso di antistaminici o cortisonici.
5Ogni quanto tempo va effettuato il controllo dal dentista?
Il controllo di base per un soggetto sano è consigliabile almeno una volta all’anno. A seconda delle situazioni però il dentista potrà consigliare visite più frequenti; ogni sei mesi oppure ogni quattro mesi.
E’ necessario recarsi dal dentista per un controllo anche se non si hanno sintomatologie e dolori; alcune problematiche possono essere identificate al loro primo manifestarsi, quando sono ancora asintomatiche. Questo permette di evitare complicazioni e peggioramenti clinici. Durante la visita di controllo il medico visionerà attentamente la superficie dei denti per scongiurare la presenza di lesioni cariose anche microscopiche, controllerà la salute delle gengive e del cavo orale in generale. La visita odontoiatrica può anche identificare l’insorgere di patologie di natura differente da quella odontoiatrica, come forme tumorali iniziali. Prevenire è meglio che curare e permette di agire tempestivamente in caso di necessità.